l'eterno ritorno


Un'autista di un camion che trasporta surgelati deve consegnare la merce in una città, nel casertano. Si alza presto ogni mattina, così presto che è quasi notte del giorno prima, notte tardi. Stanco già di suo, a metà giornata si trova di fronte, ad un centinaio di metri dal supermercato dove è diretto, una strada completamente invasa da rifiuti. Al centro cassonetti piombati. Una semplice occhiata, e intuisce cosa fare. Retromarcia, e via, alla ricerca di un percorso alternativo. Ma è senza fortuna, perchè arrivare al supermercato da dietro, significa salire e scendere una intera collinetta su una strada così stretta da rendere problematico ogni manovra. Inoltre è stanco, e poco propenso a compromessi. Tanto più che l'insegna è già lì, una manciata di metri a separarla dal camion, e molto più di una manciata di rifiuti.
A lato della strada (i rifiuti sono tutti al centro), tre sedie. Occupate. Tre statue che si accorgono di lui, solo quando, scendendo dal posto di guida, manifesta in modo evidente la volontà di sgomberare la via.
Niente da fare, non può passare. L'autista non si chiede chi sono, nè perchè gli comunicano una regola che vogliono sia rispettata. Non ce n'è bisogno. In fondo, anche se non è di quelle parti, non viene dalla luna. Come cantava qualcuno alla radio un pò di tempo fa. No, decisamente non viene dalla luna. Ma oggi è troppo stanco per perdere ancora un'ora, forse due, a spasso per la provincia casertana. Ha solo voglia di terminare il lavoro per cui è pagato (male) il più in fretta possibile, e tornare da sua moglie a casa. Soprattutto dal suo divano. E da sua figlia.
Ritorna alla guida del camion, mette la chiave, accende. E decide di rischiare.
La radio canta, la cabina traballa, le ruote macinano succhi di frutta, piatti in plastica, lattine, bagnoschiuma, detersivi, e così via. E così sia.
E' dall'altra parte. Di fronte, l'insegna é proprio dove doveva essere, e sotto di essa il supermercato. A lato, però, i tre uomini si avvicinano velocemente. E l'autista è costretto a riscendere. Non è la prima volta, qui, che puniscono chi fa di testa propria, successe un pò di tempo fa con lo sciopero degli autotrasportatori. Ad un suo amico che voleva viaggiare, tagliarono le gomme, e ruppero un braccio. C'era gente che andava in giro con la pistola.
Ora deve inventarsi qualcosa. Sente il battito del suo cuore, i suoi occhi vanno a caccia di dettagli, le sue mani cercano un appiglio, un oggetto. Solo le sue gambe non riescono a muoversi. Immobile, se li trova davanti.



Sorride, e respira, l'autista. Salvo, grazie ad una vecchia amicizia che in cuor suo ha quasi rinnegato, che gli costò quasi il carcere. Un'amicizia con un mondo differente dal suo, un mondo da cui è quasi attratto e da cui è quasi respinto, ma che oggi, volente o nolente, è rientrato come un macigno nuovamente nella sua vita.
Un'amicizia a cui sarà costretto a dire grazie.

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