la discesa


quando ho fame, mangio. ma adesso non c'è nulla.
comincio a cercare il cibo, dovunque. qualunque cibo.
giro per la città. sono al limite.
il mio pensiero si schematizza, diventa altamente selettivo. non c'è buongiorno, solamente invidia. non più educazione, solamente necessità. le parole si risparmiano, non occorre convincere, no; solo mangiare.
per un momento, più o meno lungo, i sensi si acuiscono; ogni movimento condensa in se stesso lo scopo per cui è prodotto: la ricerca di cibo.
al ribasso, la forma è sostanza;
ma non appena la volontà si allenta, anche solo di un poco, il pensiero, seguendo appieno i mille rivoli, formula ipotesi, e teorie, e ritorna alla realtà:"non c'è nulla", appunto. con tutto il rispetto per la volontà, invitata a prendere commiato con l'onore delle armi.
l'unica reazione a questo stato di cose, è continuare la ricerca. di cibo. andare avanti, ritornare indietro. e ancora avanti. e lo faccio, come no; continuo a cercare. ma per farlo, e farlo bene, l'organismo ha bisogno di proteine, zuccheri, vitamine. e acqua. in loro mancanza, mi stanco spesso, e, sempre più frequentemente, molto. non appena mi fermo, per prendere fiato, mi appisolo, chiudo gli occhi, dormo. il mondo esterno non esiste più, solamente la forma del corpo rannicchiato, che succhia l'energia di cui ha bisogno dal suo stesso calore. la fame, intesa come bisogno, non esiste più. cede il passo ad una debolezza cronica, un torpore diffuso; ottuso. da qui, imprevedibilmente, nasce la rinuncia. mi sveglio, vorrei alzarmi, dovrei alzarmi, per cercare una soluzione. ciò che trovo, è un terrore di stampo quasi onirico. il mio corpo,che prima era uno strumento, è diventato un macigno. un enorme masso da spingere, da fermare, da ruotare. lo sforzo è immane, non fosse altro per coordinarne i movimenti.
dopo un attimo sono ancora rannicchiato, poco più avanti di dove mi ero alzato, a succhiare energia dal sonno. con il sonno. ed è solo nel sonno, che mi faccio invadere dall'unico piacere di cui posso godere, immensamente grande, forse perchè implacabilmente vacuo. è il ricordo, e l'immaginazione (ho mangiato, una volta, ed è stato bellissimo; lo sarà ancora, perchè mangerò).
ad un certo punto mi accorgo di avere qualcosa tra i denti. sembrano gnocchi di patate. sto mangiando... sto già mangiando! come diavolo è possibile? come ci sono arrivato, qui? è bastato alzarmi? non può essere. mi giro indietro, e mi accorgo di aver percorso tutta la strada, chissà in quale stato catatonico, e aver svoltato l'angolo. Per trovarmi infine in un piccolo atrio di una casa a prima vista abbandonata, una tavola semi imbandita, nessuno a fare la guardia a ciò che, senza esagerare, superava di molto ciò che ricordavo di aver mai mangiato in una giornata.
mentre cerco di darmi una spiegazione, in bocca ho già una coscia di pollo, di cui saprei raccontare ogni piccola sensazione gustativa procuratami. intravedevo il pane, la frutta; e l'insalata. affettati di vario tipo, salmone, una mano, riso, legumi...una mano? una mano. una mano....
di colpo aprii gli occhi, e non mi scese nessuna lacrima, quando mi vidi ancora a terra, rannicchiato, sotto il mio masso personale. l'asfalto grumoso, luce e suoni da qualche parte sopra di me. lo stomaco vuoto, il cervello pure. il respiro, l'ultimo mio pensiero.

questa piccola riflessione mi è nata da due dei migliori film visti negli ultimi anni. the descent, in primis, e il tempo dei lupi. è una riflessione che c'entra e non c'entra con i film. chi li ha visti capirà.

Commenti

Anonimo ha detto…
quel cantante tedesco...

sono i Forseti :

www.myspace.com/windzeit



Maldoror67
[ www.maldoror67.splinder.com ]
Anonimo ha detto…
non dire "vuoto" ..

io in te ho visto mondi a tre lune e due soli,
ho visto albe e tramonti fulminei mutare in fretta nei giorni e nelle notti.
ricordo sfumature di pensiero che han conosciuto macigni corporei e fami rerefatte, ma che di essi non morivano mai. ricordo una voce percorrere al millimetro il cerchio del pozzo, non a divorarlo, il pozzo. non confondere il vuoto sotto i piedi con la tensione dello spirito. ciao greg..


( vedo che il mio amico Maldo ti è venuto a trovare con i Forseti. me li ha fatti conoscere lui.. strepitosi, nevvero ? )

marta

sveglia-a-mezzogiorno.splinder.com
Anonimo ha detto…
e nel caso non fossi il greg che dico io - cosa possibile ma improbabile .. tutto qui mi dice che non sbaglio -

fatti pure una risata alle mie spalle ^^

in ogni caso, un bacio

ancora marta

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