originalmente, la coca cola era verde!


scusate l'assenza. ero assente.
non riuscirò mai a guidare i miei pensieri, se non so come si sono formati. per conoscerli, bisogna indagare. nella memoria, e con l'immaginazione. ma purtroppo, c'è sempre una sfinge di troppo.
cosa c'entra la sfinge? l'ho scoperto pochi giorni fa, leggendo edipo re, di sofocle. il re, edipo, chiede ai suoi sudditi, del perchè avessero terminato le ricerche sull'assassinio del loro precedente sovrano, accontentandosi di un oblio che ora diventava morbo incurabile. qualcuno risponde: "la Sfinge, iridescenti ritmi. Ci inchiodò gli occhi all'oggi, e noi dimenticammo l'ignoto che sfumava". la sfinge terrorizzava gli abitanti con enigmi frequenti e complicati, la cui mancata soluzione obbligava a sacrifici economici e mentali. a risolverli arrivò proprio edipo, tanto bravo a conoscere gli snodi di tutte le "fabule" del mondo esterno, quanto ( e perchè) incapace di conoscere quelli della propria.
con questo che voglio dire? ancora non lo so bene. so che è gratificante conoscere gli avvenimenti del mondo. so che in ogni cosa, anche futile, è possibile individuare intrecci da scoprire. legami da creare. posso riuscirci più o meno bene, ma c'è in me la volontà di provarci. e questo non solo per conoscere il mondo in cui vivo. in fondo, se fosse solo per sopravvivere, basterebbero quelle poche informazioni necessarie per procurami il cibo e soddisfare i miei bisogni. C'è qualcos'altro.

Dietro ogni oggetto c'è un'idea, progettata e realizzata. ogni oggetto ha una forma, la cui fisionomia è stata immaginata e realizzata. ogni forma ha un una figura, disegnata e colorata. oltre al necessario (alla vita), dato che ogni oggetto (materiale o culturale ) "è", mi chiedo - è importante chiedersi "perchè"?
se mi rispondo no, non c'entra (forse) l'egoismo, o l'indifferenza verso il mondo.

ho conosciuto oltre il necessario, o risolto cose non necessarie. sono sicuro di non averlo fatto per dimenticare? Per spostare l'attenzione? ah, Sfinge, sono io che ti ho creato.
Quando l'inganno autoinflitto fu svelato, tristi furono le azioni del triste edipo.
"potevo colloquiare con la gente con pupille chiare? ah, no. anzi. potessi inchiodare fluire di voci, all'udito, farei di questa carne mia un'isola murata: ah, non esiterei, avrei il mio nero senza suoni. esilio dell'intelligenza, via dal male, è unica dolcezza".
brrr

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